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Terra ribelle Rassegna stampa Articoli Articulos

Prodotta nel 2010, questa fiction romantica dall'appassionante storia d'amore, dallo sfondo western della Maremma ha per protagonisti Rodrigo Guirao Diaz ed Anna Favella con Fabrizio Bucci,Humberto Zurita,Jorge D’Elia,Sabrina Garciarena...

Re: Terra ribelle Rassegna stampa Articoli Articulos

Messaggioda veu » martedì 12 agosto 2014, 22:20

Per tutte le copertine e articoli si ringrazia l'utente Genziana del forum di Alessandro Preziosi.

Copertina e articolo da DiPiùTv:

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Articolo sulla regista Cinzia Th Torrini da Avanti:

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Copertina da Guida Tv:

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Re: Terra ribelle Rassegna stampa Articoli Articulos

Messaggioda veu » martedì 12 agosto 2014, 22:24

Articolo da DiPiùTv su Anna Favella (sempre grazie all'utente Genziana del forum di Alessandro Preziosi):

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Re: Terra ribelle Rassegna stampa Articoli Articulos

Messaggioda veu » martedì 12 agosto 2014, 22:28

Articolo sulla regista Cinzia Th Torrini da A (sempre grazie all'utente Genziana del forum di Alessandro Preziosi):

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Re: Terra ribelle Rassegna stampa Articoli Articulos

Messaggioda veu » mercoledì 13 agosto 2014, 23:03

Da PeriodicoDaily:

Cinzia Th Torrini, il segreto del successo

di Michela Zanarella

Gli spettatori dell’audience televisivo, vedendo la programmazione di “Terra Ribelle” per RAI 1, avranno pensato subito alla regia di Cinzia Th Torrini, ma questa nuova fiction ha quel 2, posto dopo il titolo, che fa pensare solo a …la vendetta!

Sì, “Terra Ribelle 2” non ha la firma di chi ha portato al successo racconti televisivi come “Elisa di Rivombrosa”, “La Certosa di Parma” e, l’indimenticabile “Terra Ribelle”, l’originale.

Il lavoro di Cinzia Th Torrini ha la sua linfa creatrice nel romanzo, nel mistero, nell’avventura, dando così spazio creativo alla storia reinventata, al dramma storico, all’epica, alla tragedia, ed è proprio da questi elementi che prendono vita le fiction “stile Torrini”.

“Terra Ribelle” ha fatto conoscere all’audience televisivo un giovanissimo attore argentino, Rodrigo Guirao Diaz, che abbiamo apprezzato in seguito, nel ruolo di Fabrizio del Dongo, nobiluomo affascinante e sensibile, nella fiction “La Certosa di Parma”, il romanzo di Stendhal diretto dalla Torrini. Oggi lo ritroviamo in “Terra Ribelle 2” diretto da Ambrogio Lo Giudice.

D – Quali sensazioni ha Cinzia Th Torrini nell’assistere alla proiezione di una sua fiction che oggi è diretta da un’altra mano?

R –Il distacco, cioè separarsi da una propria creazione, è sempre doloroso. Specialmente da un progetto che hai pensato, hai lottato per realizzarlo e ne hai curato nei minimi particolari ogni dettaglio. La sensazione è di tristezza quando mi accorgo vedendolo che ci sono dei problemi nel racconto,nelle psicologie dei personaggi, anche quelli secondari. Nella ricerca dell’uso del costume che non deve essere solo ricostruzione storica, ma è importante come viene interpretato.

D – Come vede il suo lavoro da regista?

R – Fare il regista per me è vivere completamente la storia che racconto con tutti i suoi personaggi.

D – Quante affinità trova tra Black Swan il film di Darren Aronofsky e lo stile delle sue riprese?

R – Magari poter raccontare una storia bella come il Cigno Nero. L’interpreazione di Aronofsky l’ho sentita molto vicina alla mia visione interpretativa. Mi sento di averlo citato nella mia fiction la “Certosa di Parma” nella scena quando la zia dentro lo specchio vede riflesso il suo desiderio appassionato verso il nipote.

D – Un’anticipazione sul suo nuovo progetto?

R –Ancora è troppo presto parlarne. Sto cercando i soldi per un piccolo film per il cinema, ma la situazione non è facile. Nel frattempo sto scrivendo per una nuova proposta televisiva.
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Re: Terra ribelle Rassegna stampa Articoli Articulos

Messaggioda veu » domenica 3 maggio 2015, 20:11

Articolo da L'Avvenire:

«Terra ribelle» come una telenovela

Sa cogliere gli umori del suo tempo, Cinzia Th. Torrini: e leggendo la sua ricca filmografia si può notare quanto i suoi film e le sue fiction abbiano ben interpretato, di volta in volta, i gusti e le attenzioni del grande pubblico. Lo si osserva anche per i dati auditel della prima puntata di Terra ribelle, che su Raiuno venerdì, in una serata ricca di proposte accattivanti, ha battuto tutti con il 20% di share, corrispondenti a 5.153.000 spettatori. Ma quel che colpisce non è tanto il dato numerico, quanto il confronto fra il successo e il prodotto che l'ha siglato: prodotto che ha stupito per la sua grezza somiglianza con le telenovelas che vent'anni fa hanno introdotto le "serie" popolari nei pomeriggi delle casalinghe annoiate. E si resta colpiti dal contrasto fra l'alone sentimentale reso con misura dalla Torrini, in Elisa di Rivombrosa, con il suo Piemonte improntato alla letteratura inglese, e la semplicistica definizione dei caratteri-macchietta nella nuova rivisitazione del tempo antico, ambientata in una Maremma da cartolina mal copiata dai western texani e condotta con un'ironia che purtroppo non è stata iniettata nella storia. Che rimane un feuilleton imbarazzante, goffo nel cast, fortemente tipizzato con qualche cattiveria, bolso nella recitazione. La Torrini che ha portato in tv Piccolo mondo antico eDon Gnocchi, che ha realizzato film di impegno forti e coinvolgenti, non sembra l'autrice dei butteri-fumetto, frutto di un'intenzione parodistica che non è stata colta per tale, e che ha coinvolto un pubblico che della forma ormai non si cura, e vuole grida e coltellate, scazzottate violente e risse a gogo, amori gridati e odi frenetici, in una progressione di istintualità e cattivo gusto che l'auditel, nella sua semplicità, riflette perfettamente. E vien fatto di pensare all'omologazione fra la curiosità morbosa dei cupi intrighi familiari, che l'attualità ammannisce ad ogni ora, e la semplicistica narrazione della fiction, entrambe sanguigne e in qualche misura entrambe eccessive.
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Re: Terra ribelle Rassegna stampa Articoli Articulos

Messaggioda veu » domenica 3 maggio 2015, 20:15

Da Style - Vanity Fair:


Rodrigo Guirao Diaz: «Io, Terra ribelle e la bellezza»

06 giugno 2010

VANITY FAIR

di Marina Cappa

Rodrigo Guirao Diaz, 30 anni, argentino. Segno particolare: bellissimo. Le ragazze che seguono Il mondo di Patty già lo sanno, e impazziscono per il suo Nicola. Le altre lo scopriranno questo autunno, quando Raiuno manderà in onda Terra ribelle, sei puntate di amori e cavalcate nella Maremma dell'Ottocento, girate in Argentina (le riprese sono appena terminate) da Cinzia Th Torrini, la regista di Elisa di Rivombrosa.

Chi è Andrea, il suo personaggio?
«Un ragazzo che lavora e che viene da umile famiglia. È un buttero, carismatico, allegro e ingenuo. È figlio unico e sua madre fa la serva. Lui ama la sua terra e il suo cavallo come nessun altro. Le difficoltà che gli tocca affrontare fanno sì che diventi un uomo che cerca vendetta, per provare la sua nobiltà e il suo amore».

È soprattutto un bellissimo uomo. Quanto conta la bellezza?
«Conta di più il carisma, la capacità naturale di essere un leader. Il mio personaggio è un uomo nobile di grandi sentimenti. Ciò che lo rende bello è la sua sensibilità e la sua ribellione».

E lei come vive il suo aspetto fisico? Le piace piacere alle ragazze, essere corteggiato...?
«Prendo molto più sul serio la mia carriera. Certo, Andrea deve essere di gradevole aspetto, e quindi mi sono dato da fare per essere all'altezza».

Non faccia il modesto.
«Ma sì, sono consapevole che un bel fisico è importante se vuoi fare l'attore, perché devi conquistare le spettatrici: è questo l'effetto che si vuole ottenere con la Tv».
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Re: Terra ribelle Rassegna stampa Articoli Articulos

Messaggioda veu » domenica 3 maggio 2015, 20:21

Da Eva Tremila:

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Re: Terra ribelle Rassegna stampa Articoli Articulos

Messaggioda veu » domenica 3 maggio 2015, 20:23

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Re: Terra ribelle Rassegna stampa Articoli Articulos

Messaggioda veu » domenica 3 maggio 2015, 20:26

Articolo da Vero:

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Re: Terra ribelle Rassegna stampa Articoli Articulos

Messaggioda veu » lunedì 27 giugno 2016, 22:24

Da La Repubblica:

Fiction tv, è Argentina ma sembra Maremma

Si chiama "Terra ribelle" la nuova fiction in 12 episodi in programma su Raiuno. La regia è di Cinzia TH Torrini. Nel cast ci sono Rodrigo Guirao Diaz (già visto da noi nel Mondo di Patty) e Anna Favella

di MARIO NERI

Dicono che l'Argentina, Buenos Aires e le sue campagne fossero quanto di meglio per raccontare la Maremma. Colline e campi difficili, spazi aspri e duri dove sopravvivere, lavorare e amare. Perché la Toscana profonda dei butteri, selvaggia e selvatica - in una parola wild - in Toscana non esiste più. Non almeno abbastanza per raccontare quella della seconda metà del XIX secolo come ha scelto di fare Cinzia TH Torrini con Terra ribelle, fiction in 12 episodi (6 serate) in onda su Raiuno nelle prossime settimane prodotta da Albatros di Alessandro Jacchia e Maurizio Momi.

Una terra dove la giustizia di ieri viene negata per affermare nuovi diritti. Prima di tutto il lavoro e l'amore. Perché - manco a dirlo - al centro della scena narrativa c'è quello: la passione che scatena lo scontro/incontro fra due giovani butteri, Andrea e Jacopo, creciuti insieme come fratelli. Entrambi vivono e condividono l'inclinazione all'avventura e la passione per i cavalli, entrambi amano la loro terra, la Maremma, terra di confine, frontiera per pionieri di valori e ideali, ma anche crocevia di briganti e pericoli estremi. Il destino li farà innamorare della stessa donna, e i due ragazzi si ritroveranno l'uno contro l'altro, la loro amicizia si trasformerà in odio, sino alla battaglia.

Questa la trama dell'epopea sentimentale o "romantic western" in stile hollywoodiano. Un genere con cui la Rai si misura per la prima volta e finora frequentato soprattutto dalle reti Mediaset. A metà tra melodramma e avventura, i richiami sono evidenti: da Via col vento al più recente Vento di passioni con Brad Pitt e Antony Hopkins - dove due fratelli si contendevano la stessa donna - fino all'auroreferenzialità, perché i sapori e le strutture narrative sono molto simili a quelle che la Torrini portò al successo con Elisa di Rivombrosa.

Anche se interamente girata in Argentina, la fiction nasce con l'intento di descrivere o avanzare l'ipotesi di una terra Toscana che nella seconda metà dell'Ottocento era ancora pre-risorgimentale, in qualche modo il west dell'Italia in attesa di scoprire la democrazia. Tutto apparecchiato (ovvio) con una travolgente storia d'amore, e con ideali alti di giustizia in una terra senza legge. Anche se la regista preferisce, appunto, la definizione di "romantic-western": "Io sono nata in Maremma ed è veramente una terra ribelle. Il nostro western rievoca un tempo in cui non c'era giustizia sociale, la vendetta era l'unico modo per sopravvivere in un mondo spietato, dove però esistevano forti ideali, e che si scontrava con quello privilegiato dell'aristocrazia fiorentina".

Scritta dagli sceneggiatori Peter Exacoustos, Daniela Bortignoni, Stefano Piani e diretta dalla Torrini, questa nuova cavalcata di passioni violente promette sorprese ed emozioni d'ogni genere, o forze un ventaglio prevedibile di tutto questo. E con un cast di facce nuove anche se sembrano già viste. A cominciare dai protagonisti: il bellissimo e giovane argentino Rodrigo Guirao Diaz (già visto da noi nel Mondo di Patty) e Anna Favella (che proviene dal teatro). Lui è Andrea che vittima di un'ingiustizia, si dà alla fuga, diventando un brigante per farsi giustizia da sè. Lei è la contessina Elena che, pur di inseguire l'amore, rinuncia a una vita agiata per scegliere l'avventura. Nel ruolo di Jacopo (il figlio del proprietario terriero Achille e amico fin dall'infanzia di Andrea. Stessa età ma con uno sguardo più ambiguo), l'attore italiano Fabrizio Bucci, visto in numerose fiction Rai e Mediaset.

Nel cast anche Maurizio Mattioli, stavolta si misura con un inedito toscano e Mattia Sbragia (il conte Giardini Nobile fiorentino, mite studioso, costretto da un improvviso tracollo finanziario a combinare il matrimonio della figlia con il giovane Vincenzi). Una storia inventata, ma ispirata a una figura esistita: 'Il brigante Tiburzi', un buttero che fu costretto a darsi alla macchia, perchè non poteva pagare una tassa ai suoi padroni latifondisti. Divenne un fuorilegge. La megaproduzione è costata circa 11 milioni di euro: 20 attori protagonisti,3.500 comparse, 200 stuntman, 50 operai, 1.400 costumi, 1.500 cavalli, 200 carrozze.
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