Regno Novelas

Passa al contenuto

  • Avviso
Attenzione! In rete su alcuni siti vendono telenovelas e hanno utilizzato tra varie foto alcune tratte dal forum Regno Novelas il quale è totalmente estraneo alla vendita. Grazie. Lo staff del Forum Regno Novelas
  • Riconoscimenti
miglior sito In classifica Uno dei più belli 10000 punti ottenuti 50000 punti ottenuti Sito d'argento Sito Gold sito web Super Sito Web

Il Segreto/El secreto de Puente Viejo Rassegna stampa

Questa serie, prodotta nel 2011, ha per protagonisti Megan Montaner ed Álex Gadea con Jordi Coll, Loreto Mauleón, María Bouzas, ecc. tra amori impossibili, vendette, tradimenti e segreti incofessabili , ha riscosso un grande successo di pubblico.

Re: Il Segreto/El secreto de Puente Viejo Rassegna stampa

Messaggioda admin » giovedì 21 maggio 2015, 12:02

veu, grazie per gli articoli tutti interessantissimi. :amore:

Un articolo su Alex Gadea e Jordi Coll rispettivamente Tristan e Gonzalo.
Immagine
Immagine
Immagine
Avatar utente
admin
Amministratore fondatore
Amministratore fondatore
 
Messaggi: 10978
Iscritto il:
domenica 13 luglio 2008, 18:39

Re: Il Segreto/El secreto de Puente Viejo Rassegna stampa

Messaggioda admin » giovedì 21 maggio 2015, 12:11

Eccone altri su Alex Gadea, il bel capitano Tristan, l'attore decise di lasciare la soap ed il suo personaggio uscirà di scena.

Immagine

Immagine

Immagine
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Immagine
Avatar utente
admin
Amministratore fondatore
Amministratore fondatore
 
Messaggi: 10978
Iscritto il:
domenica 13 luglio 2008, 18:39

Re: Il Segreto/El secreto de Puente Viejo Rassegna stampa

Messaggioda admin » giovedì 21 maggio 2015, 12:19

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Immagine
Avatar utente
admin
Amministratore fondatore
Amministratore fondatore
 
Messaggi: 10978
Iscritto il:
domenica 13 luglio 2008, 18:39

Re: Il Segreto/El secreto de Puente Viejo Rassegna stampa

Messaggioda admin » giovedì 21 maggio 2015, 12:23

Un articolo su Iago Garcia che interpreta il perfido Olmo Mesia, anche il suo personaggio uscirà di scena.

Immagine
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Immagine
Avatar utente
admin
Amministratore fondatore
Amministratore fondatore
 
Messaggi: 10978
Iscritto il:
domenica 13 luglio 2008, 18:39

Re: Il Segreto/El secreto de Puente Viejo Rassegna stampa

Messaggioda admin » giovedì 21 maggio 2015, 12:47

Un articolo su Megan Montaner impegnata sul set del film Task Force accanto a Raoul Bova.
Immagine

Immagine
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Immagine
Avatar utente
admin
Amministratore fondatore
Amministratore fondatore
 
Messaggi: 10978
Iscritto il:
domenica 13 luglio 2008, 18:39

Re: Il Segreto/El secreto de Puente Viejo Rassegna stampa

Messaggioda veu » sabato 23 maggio 2015, 14:12

Bellissimi articoli!
Grazie per averli messi.
Penso che se ne parlerà un sacco dell'uscita di scena di Tristan.
veu
Amatore
Amatore
 
Messaggi: 3014
Iscritto il:
domenica 28 novembre 2010, 22:25

Re: Il Segreto/El secreto de Puente Viejo Rassegna stampa

Messaggioda veu » lunedì 25 maggio 2015, 18:14

Da TvZap Kataweb:

Top Ten
I segreti del segreto, dieci motivi perché è una soap di successo
La serie spagnola ambientata a Puente Viejo continua a mietere ascolti sia quando è trasmessa al pomeriggio sia quando va in prima serata

Ogni giorno chi segue le direzioni, con mille variabili, della televisione italiana ha una certezza: gli ascolti super de Il segreto, la telenovela spagnola che da circa due anni monopolizza il palinsesto di Canale5. Sia che vada di pomeriggio, facendo da traino al Pomeriggio Cinque di Barbara D’Urso, sia che vada in prima serata, la serie ambientata a Puente Viejo riesce a conquistarsi il suo spazio, forte di un pubblico affezionato che non la tradirebbe per nulla al mondo. Desiderosi di capire come mai nel 2015 una telenovela si possa affermare in modo così perentorio nelle abitudini di moltissimi spettatori italiani, l’abbiamo guardata e conseguentemente abbiamo provato a stilare un decalogo ragionato sui motivi del successo. Ne esce fuori un quadro per certi versi inaspettato per chi, come il sottoscritto, è cresciuto con il mito della serialità americana d’autore.

1. IL TORMENTONE Il segreto arriva al momento giusto. Era da anni che in Italia mancava una telenovela capace di coinvolgere il pubblico con tanto entusiasmo. Dal panificio sotto casa alla fermata dell’autobus, il chiacchiericcio intorno ai personaggi della soap è inarrestabile. Canale5 ha notato subito le potenzialità della serie e ha insistito nel programmarla continuamente, militarizzando il pomeriggio nella fascia oraria delle 16.00 con i personaggi di Puente Viejo, dedicando alla soap molte prime serate e una promozione in grande stile (si vedano le ospitate degli attori a Verissimo). Difficile vedere una fidelizzazione così alta di spettatori nella televisione contemporanea.

2. PUBBLICO TRASVERSALE La serie è riuscita a conquistare il pubblico più giovane, per la gran parte femminile, come conferma il vastissimo seguito sui social network (su Facebook c’è un gruppo d’ascolto di 450.000 persone!). Basta leggere qualche commento per capire la forza della soap spagnola. Il segreto inoltre convince sia le mamme che le figlie (molto spesso c’è una visione collettiva). Il motivo? Una folta schiera di personaggi in cui immedesimarsi e diversi attori dalla formazione teatrale che conoscono i tempi della recitazione. E i primi piani lunghi, con lo sguardo pensante tipico da soap, sono quasi inesistenti…

3. NON E’ BACCHETTONA Qualche tempo fa la BBC dedicò un ottimo articolo alla capacità delle soap opera di cambiare positivamente il mondo. Attraverso le vicende dei personaggi prese in esame, si poneva l’attenzione sui diritti delle donne, sulle violenze domestiche, sulle politiche sanitarie e molto altro. Il segreto si inserisce su questa scia, ma non lo fa in modo moralistico o pedagogico. I personaggi, anche se ci troviamo nei primi anni del Novecento, sono molto moderni: c’è un inno all’indipendenza, soprattutto femminile, e in moltissime occasioni viene sottolineato come ciascuno di noi possa scrivere autonomamente il proprio destino. Certo, le difficoltà da affrontare sono veramente tante e il rischio della retorica è dietro l’angolo.

4. IL RITMO Tradizione vuole che le telenovelas siano lente, piene di dialoghi e “spiegoni” che ricordano agli spettatori quanto accaduto nelle puntate precedenti, tutte incentrate su serie di eventi tirate per le lunghe. Nel Segreto capita il contrario: ci sono tanti personaggi, le cui storie sono tutte incrociate, e l’azione è veloce con tanti capovolgimenti di fronte, resi molto bene dal montaggio. Chi guarda le serie tv americane o inglesi non se ne renderà conto e crederà che qui si stia esagerando. Ma, al rischio di essere eretici, se si fa un confronto con il minutaggio delle scene della fiction italiana la differenza salta subito all’occhio (e all’orecchio).

5. I PERSONAGGI Le telenovelas sono celebri per i cast affollati, con una miriade di personaggi che si alternano sulla scena. Il Segreto non sfugge a questa regola, anche se c’è da dire come sia riuscita a delineare sin da subito con forza le caratteristiche dei suoi protagonisti. Alla perfida Donna Francisca si contrappone la paladina Pepa, con il tormentato Tristan si confronta l’inquieto Gonzalo, alla figura saggia di Don Anselmo fa da contraltare l’esuberante Soledad. La serie mette di fronte a un ricco parterre di personaggi, con tante zone d’ombra, anche quelli all’apparenza più innocenti.

6. L’AMBIGUITÀ Rimorsi e rimpianti sono alla base delle dinamiche del Segreto. I personaggi sono stati ben tratteggiati dagli sceneggiatori, risultando così plausibili oltre che coerenti nelle azioni che compiono. Non ci sono cambi di repentini di carattere come si vede a volte in altri prodotti simili. Il passato dei protagonisti, quasi sempre tormentato e oscuro, condiziona pesantemente il loro presente e soprattutto il loro futuro, con rapporti di forza basati spesso sul risentimento. Capita così che i nostri non rinuncino a sporcarsi le mani di sangue pur di ottenere una turbata serenità d’animo.

7. OLTRE PEPA Uno dei punti di forza della soap spagnola è la capacità di reinventarsi. Al termine della prima lunga stagione il pubblico dice addio (o è solo un arrivederci molto prolungato?) alla grande protagonista Pepa, una bella levatrice di umili origini che ha una tormentata storia d’amore con l’affascinante e facoltoso Tristan. La soap nella seconda stagione compie un salto temporale di quasi vent’anni, introduce nuovi personaggi e invecchia quelli precedenti, ma non perde smalto. A detta di molte fan, riesce persino a migliorare. L’ingresso del bel Gonzalo, prete divorato dall’amore per Maria, ne è una dimostrazione.

8. LA PERFIDIA DI DONNA FRANCISCA Quanti sospiri, quanta rabbia, quanti insulti ha provocato Donna Francisca, la machiavellica burattinaia di moltissimi inganni e misteri che si consumano a Puente Viejo. Interpretata da Marìa Bouzas, la donna ha un potere quasi smisurato nella cittadina spagnola, osteggiata segretamente da moltissimi personaggi della soap opera di Canale5, tuttavia incapaci di tenerle testa. Ci ha provato Pepa, innamorata di Tristan, figlio di Donna Francisca, con i risultati che tutti conoscono. Il Segreto senza il suo apporto non sarebbe lo stesso.

9. L’IRONIA Il segreto ha tanti momenti di alleggerimento, affidati il più delle volte alle vicende della famiglia Mirañar con i continui battibecchi tra marito e moglie. I due sono i gestori dell’emporio più importante di Puente Viejo e all’occorrenza sono impegnati anche in politica con cariche importanti. Inoltre c’è Hippolito, il loro unico figlio, che riesce a dare vivacità alla soap strappando più di un sorriso con i suoi modi imbranati.

10. LA METATELEVISIONE Faticherete a crederci, ma Il Segreto ha rivoluzionato il modo di concepire una telenovela, facendosi carico di inserti mai visti nel genere reso celebre da opere come Terra Nostra e Cuore ribelle. Ci sono scenette che giocano deliziosamente con il tempo storico in cui è ambientata l’azione, ovvero i primi vent’anni del Novecento, quelli in cui il cinema sta prendendo sempre più piede. Capita così che ci siano spesso e volentieri i sogni ad occhi aperti di Donna Dolores con sketch comici che immaginano la protagonista nei panni di un’attrice di successo nel magico mondo della settima arte.
veu
Amatore
Amatore
 
Messaggi: 3014
Iscritto il:
domenica 28 novembre 2010, 22:25

Re: Il Segreto/El secreto de Puente Viejo Rassegna stampa

Messaggioda veu » giovedì 28 maggio 2015, 13:55

Da E-duesse:

Lagardère compra Boomerang Tv

La società di produzione francese acquista una quota di maggioranza del produttore de “Il segreto”
“Il segreto”, la popolare soap spagnola on air su Canale 5, diventa francese. Lagardère Active, tramite la divisione Lagardère Entertainment (tra i maggiori produttori tv francesi) ha infatti acquistato una quota di maggioranza dello spagnolo Grupo Boomerang TV (Grupo Btv), produttore della celebre fiction. Si tratta di una quota pari all’81% della società, mentre la restante parte rimarrà in capo ai fondatori di Grupo Btv, Pepe Abril, Pedro Ricote e Juan José Diaz, che ne manterranno la guida. Lo scorso anno Boomerang ha generato ricavi pari a 42,4mld di euro. Oltre a “Il segreto”, Boomerang produce anche le versioni spagnole di “The Voice” e “Top Chef”. Suo anche “I misteri di Laura”, adattato negli Usa da Warner Bros. per Nbc e in Italia da Casanova Multimedia per Canale 5.
veu
Amatore
Amatore
 
Messaggi: 3014
Iscritto il:
domenica 28 novembre 2010, 22:25

Re: Il Segreto/El secreto de Puente Viejo Rassegna stampa

Messaggioda veu » sabato 30 maggio 2015, 11:08

Articolo da Il Fatto Quotidiano:

Immagine

Immagine
veu
Amatore
Amatore
 
Messaggi: 3014
Iscritto il:
domenica 28 novembre 2010, 22:25

Re: Il Segreto/El secreto de Puente Viejo Rassegna stampa

Messaggioda veu » domenica 31 maggio 2015, 20:41

Articolo su Francisco Ortiz (Bosco) da Alògopasacom:

Francisco Ortiz: “Siempre me sentiré como un actor”

Hace menos de cuatro años que llegó a esta profesión, pero lo hizo por la puerta grande: acabó su formación en la RESAD y entró a formar parte de La joven compañía de Teatro Clásico. El mundo de la televisión tampoco tardaría en fijarse en él y ya lleva un año protagonizando la sobremesa de miles de familias con El secreto de Puente Viejo. Esta semana, desde el mítico bar Carbones 13, os invitamos a conocer a Francisco Ortiz.

Ángel Caballero: Me ha llamado la atención como te describes en tu perfil de Twitter, donde te defines como ¿Actualmente actor?.
Francisco Ortiz: Bueno, yo pienso que nunca sabes dónde te va a poner la vida, y en su momento, cuando me lo hice, también lo vi más como un sitio donde informar sobre la profesión que tengo ahora. Como sabes, nuestro oficio está lleno de incertidumbre y cuando escribí eso no sabía si dentro de tres años iba a poder seguir dedicándome a esto o trabajaría en otra cosa. No sé cómo me irá en este trabajo el día de mañana, pero sí sé que siempre me sentiré como un actor.


A.C: ¿Siempre tuviste claro que querías ser actor?
F.O: Sí, siempre, desde que era muy pequeño. Pensaba que no podía hacer otra cosa y aposté todo a aprender interpretación. También he tenido la suerte de poder rodearme de gente con un gran criterio y con un amor por la profesión que me ha hecho cuidarla y avanzar con respeto.
A.C: Llevas relativamente poco disfrutando del mundo profesional? ¿Cómo está resultando esta nueva etapa?
F.O: Muy bien. Acabé en la RESAD y nada más terminar me presenté a las pruebas para La Joven Compañía de Teatro Clásico y me cogieron. Hice dos montajes con ellos, me fue bastante bien y ahí me vio Sonia Baena (mi representante). Empezamos a trabajar juntos, me consiguió una prueba con Yolanda Serrano y Eva Leira, me cogieron y entré en El secreto de Puente Viejo, que está siendo lo primero que hago en el medio audiovisual. Estoy aprendiendo muchísimo con esta experiencia y descubriendo un montón de cosas.
A.C: No sé si durante tu etapa en la RESAD llegaste a coincidir con Carlos Serrano, que también protagonizó El secreto de puente viejo durante bastante tiempo.
F.O: Sí, aunque él estaba en un curso por debajo del mío. Es un tipo estupendo y cuando me dijeron que iba a entrar en Puente Viejo, y sabía que estaba él, me dio una alegría enorme. Lo que ocurre es que nada más entrar yo su personaje abandonaba la serie, por lo que coincidimos poco tiempo.

A.C: Los actores que salen de una misma escuela comparten como un mismo código, que puede ayudar a agilizar mucho el trabajo.
F.O: La verdad es que sí. Aunque después también es cierto que te acuerdas lo justo de la escuela, sobre todo en una serie diaria, y estás más pendiente de sobrevivir. (Risas)
A.C: ¿Consideras que has podido aplicar en este medio la mayoría de las herramientas que te dieron como actor en la escuela?
F.O: Yo siempre digo que soy el actor que soy, en gran parte, gracias a la técnica que aprendí, pero también es cierto que me cuesta mucho tenerla siempre en la cabeza y poder aplicarla. Al final lo que intento es sobrevivir haciéndolo lo mejor posible y aplicarla, o regresar a ella, cuando verdaderamente tengo problemas. También creo que hay cosas de la técnica que muchas veces aplicamos sin darnos cuenta.
A.C: ¿Recuerdas qué tipo de actor querías ser cuando entraste en la RESAD?
F.O: Yo quería ser el mejor? (Risas) Después, lo primero es la bajada a la tierra, al descubrir que no hay mejores ni peores actores. Creo que hay actores muy buenos que no son considerados los mejores y creo que hay otros que por querer ser muy buenos nunca llegarán a serlo, precisamente por esa preocupación. En la RESAD, como en las demás escuelas, te imponen un maestro y pienso que uno para ser actor debe encontrar a su propio maestro.

A.C: ¿Tienes pensado seguir con tu formación en otras escuelas para descubrir nuevos maestros y nuevos métodos interpretativos?
F.O: Sí, por supuesto. Yo nunca dejaré de formarme y prepararme. Creo que acabaré antes de trabajar que de formarme.
A.C: He leído en otras entrevistas que te han hecho que, al principio, no estabas muy seguro de querer entrar en el medio audiovisual.
F.O: Sí, porque no sabía si iba a ser capaz de asimilar todo lo que conlleva. Yo me considero un actor que necesita tiempo para sacar un buen resultado, tiempo para asimilar lo que estoy haciendo. La rapidez y el ritmo con el que se trabaja en una serie diaria, eran cosas a las que yo no sabía si sería capaz de hacer frente. Por suerte, luego fue todo fantástico; en la serie todo el mundo te ayuda e intentan que todo vaya a favor nuestro.
A.C: O sea, que ya has conseguido hacerte con ese ritmo…
F.O: Sí. Yo venía del teatro y estaba acostumbrado al ensayo, error, ensayo? y aquí no hay lugar a eso. Ese era mi principal miedo, pero ya está superado. Puente Viejo es una serie diaria, pero con un equipo muy profesional, muy implicado en lo que está haciendo y pienso que ése es el verdadero secreto del éxito de la serie.

A.C: ¿Cómo estás conviviendo con la parte mediática que te aporta estar en un proyecto de estas características?
F.O: Estoy encantado. Me gusta que la gente me conozca y valore mi trabajo.
A.C: Además, en la ficción interpretas al hijo de dos personajes que fueron muy queridos, lo que hace que el público te reciba con más cariño?
F.O: Sí, es que ha sido todo muy fácil.
A.C: ¿Cómo te desenvuelves en los photocalls, sesiones de fotos, reportajes como el que hacemos hoy?
F.O: La verdad es que he hecho muy poco todavía. No soy muy amigo de las fiestas y ese tipo de cosas, pero a lo poco que he ido se me ha tratado siempre tan bien que creo que nunca voy a poner pegas a ir donde me inviten. El trato de la gente siempre ha sido fantástico y se me ha valorado bien.

A.C: ¿Te gustaría volver a tus raíces, al teatro clásico?
F.O: Sí. Es que es el oficio que yo aprendí, y, por ejemplo, al audiovisual me he tenido que adaptar. Pero el oficio por el que yo me enamoré de esta profesión fue el teatro.
A.C: ¿Qué sientes cada vez que recuerdas ese minuto antes de salir a escena en el que no sabes si quieres salir corriendo o comerte el escenario?
F.O: Fíjate, cuanto más preparado he llevado las cosas, menos sensación he tenido de querer correr. Creo que en cualquier texto que interpretes, siempre habrá una vuelta que no le hayas dado o algo que podrías haber trabajado más, y, para mí, la pena del audiovisual es que, como no hay tiempo, siempre me quedo con la sensación al acabar una secuencia de que hay cuatro rincones por los que no he podido pasar. Sin embargo, en el teatro sí que tienes ese tiempo que te permite que, de la primera lectura al día que estrenas, la visión sea completamente diferente.
A.C: Y, de repente, llega un día en el que ese texto que has dicho cientos de veces adquiere otro sentido por algo nuevo que descubres en escena?
F.O: Por supuesto. Cada función es diferente? Tú eres el mismo cuando te acuestas que cuando te levantas y no eres el mismo el día de la función del martes que el de la del sábado.

A.C: Si echas la vista atrás, ¿Hay funciones que has hecho y que ahora harías de otra manera?
F.O: Claro. Es más, volvería al día uno de ensayos porque todo lo que he aprendido ahora en televisión, con las complicaciones de las que hemos hablado y la falta de tiempo que hay en una serie diaria, me ha hecho tener que buscar nuevos recursos, y siento que he cambiado como actor. En este tiempo he adquirido cosas nuevas que creo que me han hecho crecer, y me gustaría poder emplearlas. De hecho, en el mes de junio estreno una función en Microteatro Por Dinero, junto a Carlota Baró, y te puedo asegurar que afronto el trabajo de una manera muy diferente a como podía haberlo hecho el año pasado.
A.C: Cuéntame algo más sobre este nuevo proyecto teatral?
F.O: Es una historia de amor entre dos personas, muy actual y un buen reflejo de los problemas humanos. También habla de que muchas veces las cosas no son lo que parecen, y de que por mucho que uno ansíe algo hay veces que no debe hacerlo. Estrenamos el 3 de junio y estaremos todo el mes en Microteatro, en la Calle Loreto y Chicote.
A.C: ¿Es la primera vez que te enfrentas a una función de pequeño formato con el público a un palmo de distancia?
F.O: Bueno, en las muestras que hacíamos en la RESAD teníamos al público muy cerquita? La verdad es que estoy deseando empezar. Tengo muchas ganas de experimentar lo que es hacer cinco funciones en un mismo día. Ganas de ver lo que me va a pasar, de ver cómo voy a sudar, cómo va a responder mi cuerpo y mis emociones? Quiero entrar en esa espiral y descubrirme. Y, por supuesto, ver la reacción del público, que lo vamos a tener al lado.

A.C: ¿Qué sueles hacer con tu tiempo libre? O sea, el poco que te dejará la grabación de El secreto de Puente Viejo…
F.O: Me gusta coger la bici, el campo, esquiar? Es que la montaña y la nieve son cosas que me apasionan. (Risas)
A.C: Y después de la montaña nada como una siesta delante de la chimenea, ¿No? Te lo pregunto por una foto que colgaste hace poco en las redes sociales?
F.O: Sí, bueno, eso fue durante el rodaje de Puente Viejo, en uno de los descansos? Como decía Fernando Fernán Gómez: “Nos pagan por esperar”, y hay esperas que se hacen más pesadas y otras menos. Aquella en concreto fue fabulosa, porque estábamos grabando en exteriores, a una temperatura muy baja, con mucho frío, y yo aproveché una de esas esperas y me eché una siesta en frente de la chimenea a pleno rendimiento. La verdad es que estuve muy a gusto. (Risas)
A.C: Nuestra profesión nos permite hacer cosas que nunca habíamos soñado hacer o estar en sitios en los que no habríamos imaginado que podríamos encontrarnos?
F.O: Fíjate, yo siempre digo que en el año que llevo en Puente Viejo he pasado por más cosas que desde que he empezado a intentar dedicarme a esto. He montado a caballo, he intentado asesinar a gente, cárcel, he tenido celos, escenas de cama?
A.C: No sé tú, pero yo prefiero una escena de asesinatos a una de cama?
F.O: Pues en solo un año he hecho cuatro (Risas). Pero han salido muy bien y han quedado muy bonitas. Yo creo que el secreto de estas escenas es conocer mucho a la persona que tienes enfrente.
A.C: ¿Qué ocurre cuando te quitas la barba? ¿Te siguen reconociendo por la calle?
F.O: No lo sé, porque llevo tres años sin poder quitármela. Cuando entré en la joven compañía de teatro clásico ya la llevaba, me pidieron que me la dejara también para la siguiente función y cuando hice las pruebas para Puente Viejo me dijeron que fue un punto a favor.

A.C: Para acabar, te pediría que me adelantaras un poco de lo que nos deparan los próximos capítulos de El secreto de Puente Viejo.
F.O: Pues vienen buenos tiempos para Bosco. Se acercan cosas buenas y, por primera vez, se asienta un poco en lo que él pretende que sea su vida. También habrá momentos intensos? y digamos que El Jaral, que es donde vive Bosco, va a entrar en un círculo de situaciones muy convulsas de las que él intentará salir como pueda.
A.C: Francisco, te deseo mucha suerte. Ha sido un placer conocerte y ojalá volvamos a coincidir pronto.
veu
Amatore
Amatore
 
Messaggi: 3014
Iscritto il:
domenica 28 novembre 2010, 22:25

PrecedenteProssimo

Torna a Il segreto - El secreto de Puente Viejo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 11 ospiti

regnonovelas.altervista.org indicizzazione motori ricerca PageRankTop.com

  • Link utili
cron