Il Segreto/El secreto de Puente Viejo Rassegna stampa

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Di nulla veu, mi fa piacere che ti sono piaciuti. Anche a me piace la coppia Loreto e Carlos, peccato che non si formò nella vita reale quella di Alex e Megan.

[priscila]

Bello Admin stupendi articoli da il segreto troppo belli Grazie

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Tutto per voi articolo su Alex Gadea.

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Questa settimana sul settimanale Nuovo vi aspettano dei fantastici articoli uno su Aida De La Cruz, che interpreta Candela, ed un altro su Megan Montaner indimenticabile Pepa e protagonista della fiction Sin Identitad presto su Canale 5... correte in edicola.

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Il Segreto il successo della seconda stagione.

[veu]

Bellissimi articoli! Grazie mille Admin!
Che dolce Aida De la Cruz, l'attrice che interpreta Candela.
Senza Identità con Megan non me lo perdo proprio: si prospetta una fiction bellissima.
Nell'ultimo servizio c'è un errore: la donna della foto non è Maria/Loreto Mauleon, ma è Candela/Aida De La Cruz.

[priscila]

Bellissimi Articoli grazie mille admin e Bellissima soap ol sugo? io amo il sugo

[veu]

Aurora Guerra, la creatrice di Il Segreto, ha detto che la telenovela non è composta da stagioni come le altre telenovele ma da archi narrativi di 65 puntate chiamati "biblia".

In ogni arco di 65 puntate ci sono ben 4 trame principali.

Al momento in Spagna sono alla sedicesima biblia, hanno completato la diciassettesima ed è già stata abbozzata la diciottesima.

Aurora Guerra ha anke detto ke inizialmente il titolo doveva essere "La Partera" (cioè "La Levatrice", ossia Pepa) e che era ispirata ai libri delle sorelle Bronte (le autrici di Cime Tempestose e Jane Eyre) incentrata sulla storia di una donna che voleva ritrovare il figlio. Inizialmente la telenovela non era nemmeno in costume.

Articolo da El Mundo:

TV Récord en las tardes de Antena 3

Puente Viejo sigue joven

Puente Viejo se concibió con vocación de longevidad. El topónimo de ficción lo anunciaba en su título y lo corroboró la semana pasada, con el rodaje de su capítulo 1.000. Pese a estar repleta de llamativos sprints, la televisión es en realidad una carrera de larga distancia. Al salir de clase, con 1.199 episodios, sobrepasó la barrera del millar en Telecinco; Amar en tiempos revueltos, a razón de 1.716 capítulos emitidos, también lo consiguió en La 1.

El secreto del pueblo de Antena 3 radica en la constancia: "Grabamos 1,2 capítulos cada día", reconoce Josep Cister, subdirector general del área de Ficción de la productora Boomerang TV. Aurora Guerra, creadora de El secreto de Puente Viejo, destaca que, en la fragmentada programación actual, permanecer en la parrilla cada vez requiere más esfuerzos: "Antes, las series de larga duración, aunque empezaran mal, tenían su oportunidad. Había más paciencia".

En lugar de estructurarse en temporadas, El secreto de Puente Viejo lo hace en bloques de 65 capítulos que los autores denominan biblias. En la actualidad, se emite la biblia 16, pero ya se ha completado la 17 y se han comenzado a esbozar las tramas de la 18. "En cada biblia hay cuatro tramas principales", revela Guerra.

Dos unidades graban simultáneamente en plató, más una tercera para exteriores. No hay pausa en un rodaje de aproximadamente 12 horas diarias. En pantalla, El secreto de Puente Viejo ficha de lunes a viernes a las 17.30 horas. "Muchas veces se piensa que la tarde es la hermana pobre del prime time. He trabajado en los dos horarios y, si sabes trabajar en una serie diaria, puedes hacerlo en prime time; en cambio, si vienes del prime time, es mucho más complicado», cree Guerra. "La tarde es la franja que vertebra toda la parrilla", opina Cister.

La renovación narrativa se demuestra imprescindible. Unas tramas se transforman; otras desaparecen; algunas se abren inesperadamente. "Vemos qué historias funcionan mejor, a través de los datos de audiencia y de un estudio cualitativo, pero ante todo nos fiamos de nuestro propio instinto", recalca Cister.

Los guionistas dieron el más radical de los giros en el episodio 381, en el que se aplicaba un salto temporal de 16 años, de 1903 a 1919. "Dijeron que estábamos locos y, lo estuviéramos o no, funcionó", puede presumir el productor. El personaje de Pepa, encarnada por Megan Montaner, moría (o desaparecía, que nunca se sabe), y cobraba protagonismo su hijo ya crecido, el diácono interpretado por Jordi Coll.

Puente Viejo ha tenido que prescindir de Pepa, a pesar de que el proyecto de Guerra se había ideado en torno a ese personaje. "A la serie la llamaba en los comienzos La partera, por el papel de Megan Montaner", recuerda Cister. "Mi idea era hacer una serie sobre una mujer a la que le arrebataban a su hijo, con un aire de novela de las hermanas Brontë»" expone Guerra, que admite que, en origen, Antena 3 "no quería una serie de época".

El serial no sólo ha sobrevivido a la baja de la partera. Cuando los capítulos se cuentan por cientos, las despedidas se multiplican. "Otro momento fundamental fue la muerte de Tristán [Álex Gadea]", dice Cister. En el episodio 666, ese personaje sufría un disparo fatídico. La serie se veía obligada a renunciar a otro de sus protagonistas. Como Montaner, Gadea se planteaba cambiar de ciclo. Los guionistas aprovecharon esa circunstancia, tal y como cuenta la creadora: "Cuando tienes claro que vas a renunciar a un personaje, es mejor hacerlo a lo grande, no por la puerta de atrás. Tristán desaparecía justo cuando conseguía por fin la felicidad". Hasta la fecha, según datos de la productora, la serie ha requerido más de 300 litros de sangre ficticia.

El secreto de Puente Viejo, producida por Boomerang TV, inició sus emisiones en febrero de 2011. "Empezamos con un 4 o un 5% de cuota", recuerda Cister. En el último día computado, el pasado viernes, marcó un seguimiento de 1.954.000 espectadores y un 17,8% de cuota. Ese día superó al espacio de crónica social Sálvame (Telecinco), pero no siempre ocurre.

En el extranjero, también se puede seguir a través de adaptaciones como la italiana Il Segreto, que estrena un capítulo cada tarde de lunes a viernes, además de un episodio semanal en prime time. Curiosamente, se emite en Canale 5, del Mediaset (grupo rival de Antena 3 en España). El puente, no sólo sigue en pie, sino que también prolonga sus conexiones.

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Articolo da Qui Mediaset:

IL FENOMENO PEPA (MEGAN MONTANER)

La nuova serie "Senza identità" andrà in onda da venerdì 12 dicembre in prima serata su Canale 5

Da "Il Segreto" alle foto sexy, dagli scatti acqua e sapone a quelli più sofisticati, ecco la fotogallery con i mille volti che hanno determinato il successo di Megan Montaner.

A partire da venerdì 12 dicembre Canale 5 presenta in prima serata la serie "Senza identità", storia di tradimento e di vendetta in cui la protagonista Megan Montaner, dopo 380 drammatiche e appassionate puntate de "Il segreto", dismette i panni della dolce levatrice Pepa per trasformarsi in una forte e determinata avvocatessa, Maria.

Sveliamo qualche curiosità sul fenomeno Montaner, balzato alle luci della ribalta per la sua partecipazione a "Il segreto", soap molto seguita e amata dal pubblico di Canale 5.

Nata nel 1987 a Huesca, una storica cittadina aragonese, Megan studia per diventare make-up artist ed entra giovanissima in una piccola televisione locale per seguire la sua vocazione. Ben presto si rende conto che la vita di provincia le sta stretta e si trasferisce nella capitale in cerca di fortuna.

Arrivata a Madrid con pochi mezzi, passa quasi subito dall'altra parte della macchina da presa ed intraprende la carriera di modella. Come tante star agli esordi della loro carriera, anche Megan Montaner si espone all'obiettivo in pose sexy...

La sua ambizione e determinazione la portano ad investire i suoi risparmi in un corso di recitazione con l'attrice argentina Cristina Rota che svela il suo talento e la spinge a fare i primi provini.

Da quel momento, la strada verso il successo sembra essere facile. In poco tempo, dopo piccole parti in serie televisive spagnole come "Tiempo de descuento" e "La pecera de Eva", ottiene un ruolo di rilievo nella miniserie "La tormenta".

Il passo verso la celebrità internazionale è breve. Nel 2011 entra nel cast de "Il Segreto" ("El secreto de puente viejo"), la fortunata soap prodotta da Telecinco e trasmessa dal 2013 su Canale 5.
Per il ruolo di Pepa Aguirre, la giovane levatrice, Megan riceve il premio del pubblico agli Stars Magazine Awards e viene segnalata da Glamour come una delle attrici più promettenti del momento.
Dopo due intensi anni di lavoro nel cast de "Il segreto", l'attrice e gli sceneggiatori della soap capiscono che il personaggio di Pepa ha completato la sua evoluzione e la Montaner lascia la soap per dedicarsi ad altri progetti. Una decisione difficile, come lei stessa afferma, ma necessaria.

A 26 anni, Megan Montaner è diventata una star, destinata a nuove e brillanti interpretazioni, ma sulla sua vita privata è molto riservata. Oltre ad un fidanzato biologo, si è parlato di un flirt, più volte smentito, con Alex Gadea, che interpreta Tristan nella soap, ma, nonostante il feeling immediato nato durante la lavorazione, i due attori ammettono una grande amicizia e niente di più.

Ormai consacrata alla fama, Megan prende parte alla soap spagnola "Grand hotel", ottiene un ruolo nella serie poliziesca "Victor Ros", che vedremo dal 23 dicembre in prima visione su Retequattro, per poi approdare nella produzione di "Sin Identitad", in onda su Canale 5 con il titolo di "Senza identità" a partire da venerdì 12 dicembre.

Serena Lattes

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Intervista a Raffaella Vittori, autrice del libro "I Segreti de Il Segreto".
Da Il Piccolo:

Io, disoccupata e il mio sogno “Segreto”

Raffaella Vittori di Sagrado firma un libro sulla popolare fiction di Canale 5
di Roberto Covaz

Dalla disoccupazione al lavoro coronando un sogno. Una parabola senza… segreti quella percorsa da Raffaella Vittori, intraprendente isontina di Sagrado che firma un libro quanto mai insolito. S'intitola "I segreti de Il segreto. Retroscena, rivelazioni, curiosità sulle trame e gli attori della serie tv" (Sperling&Kupfer, pagg. 174, euro 14,9o).

"Il segreto" è la soap opera che dal giugno del 2013 sta spopolando su Canale 5. La serie è nata in Spagna con il titolo "El secreto de Puente Viejo": prima puntata trasmessa su Antenna 3 il 23 febbraio del 2011. Il libro di Vittori è una sorta di esplorazione nel mondo de "Il segreto". Ci sono le biografie e le interviste agli attori principali, i profili dei personaggi interpretati, soprattutto sono apprezzabili gli approfondimenti che l'autrice fa della Spagna di fine Ottocento e i primi anni venti del Novecento, periodo in cui è ambientata la saga. Così possiamo apprendere le mode, gli alimenti, i costumi, le curiosità del paese iberico. In tal modo, inoltre, per i milioni di telespettatori che in Italia seguono la soap c'è la possibilità di apprezzare ancora meglio quanto propone la sceneggiatura.

La stesura del libro è un traguardo, provvisorio, che testimonia soprattutto l'intraprendenza di Raffaella Vittori.

Com'è nata l'idea del libro?

«Ero disoccupata dopo aver lavorato per molti anni come segretaria per un giornale della regione. Sono laureata in Lingue e letterature straniere moderne europee con la specializzazione in spagnolo. Avevo molto tempo libero e ho potuto seguire sin dall'inizio “Il segreto”. Mi sono subito appassionata. Un giorno mi è venuta un'idea: nei titoli di coda ho visto qual era la società che cura il doppiaggio e la traduzione dei testi originali in spagnolo. Ho subito scritto una mail proponendo la mia collaborazione».

Con quale esito?

«La società è la Beep Studios di Roma. Con mia sorpresa hanno accettato la mia proposta. Così da ottobre del 2013 a marzo di quest'anno ho tradotto una sessantina di puntate. Mi inviavano il video originale in spagnolo e la sceneggiatura cartacea. Cercavo di adattare al meglio il testo con il labbiale degli attori».

Quanto tempo assorbe la traduzione di una puntata?

«Circa otto ore».

Ma non si è fermata alle traduzioni, si è messa poi alla ricerca delle fonti della sceneggiatura.

«Mi sono chiesta quale fosse la fonte che ispirava gli sceneggiatori del “Segreto”. Ho fatto delle ricerche e ho scoperto che in Spagna erano stati pubblicati ben tre libri. Ho scritto una mail alla casa editrice Sperling&Kupfer chiedendo se fossero interessati alla traduzione dei testi».

Perché proprio questa casa editrice?

«Perché adoro i romanzi che pubblicano. Era il mio sogno pubblicare un romanzo per Sperling&Kupfer».

Cosa le hanno risposto?

«Di sì, ma la traduzione l'hanno affidata ad altri. A me hanno chiesto di uniformare le traduzioni anche in base al testo italiano dello sceneggiato, curandone lo stile e la forma. In Italia sono diventati rispettivamente: "Il segreto", "Il segreto. La verità di Pepa", "Il segreto. Prima di te"».

Il passaggio al suo libro come è avvenuto?

«Mi hanno chiesto se me la sentivo di scrivere un testo che analizzasse i vari aspetti del “Segreto”. Ho risposto subito di sì. Mi sono messa alla prova. Alla fine sono rimasta molto soddisfatta del lavoro. E anche la casa editrice».

Spesso il lavoro possiamo crearcelo da noi.

«Dopo molti anni ho deciso di sfruttare questa mia conoscenza dello spagnolo. È esattamente quello che spero di stimolare nei tanti disoccupati. Io ho sempre un progetto nuovo in testa».

Il segreto per averne tante?

«Andare a correre: quando corro il cervello funziona a meraviglia».